La vicenda del sindaco Marino, delle cene viaggi ecc. ecc., oltre alle immediate reazioni di pancia quali rabbia e insulti mi stimola anche delle riflessioni.
Noi, nel nostro quotidiano, accetteremmo che un nostro dipendente o collaboratore gonfiasse la nota spese o mentisse su certi fatti?
Come reagiremmo di fronte ad una eventualità del genere?
Saremmo comprensivi o gli tireremmo dietro il primo oggetto che avremmo a disposizione?
Una cosa del genere credo sarebbe motivo sufficiente per incrinare perlomeno la fiducia riposta e forse anche motivo abbastanza solido per allontanarlo dall’incarico o lavoro.
Allora perché siamo così accondiscendenti con questi signori che, volontariamente, e sottolineo volontariamente, assumono incarichi che dovrebbero riguardare e salvaguardare gli interessi e i denari della collettività e che vengono invece pizzicati a farsi gli affari propri?
Perché nel privato ci saremmo incazzati come belve invece con questi nostri rappresentanti, e sottolineo nostri rappresentanti, quasi quasi li giustifichiamo?
Cominciamo a pretendere di più, cominciamo a pensare che chi si assume l’onere/onore di dirigere e amministrare la cosa pubblica debba essere, o perlomeno comportarsi, meglio dei cittadini medi, non come noi.
Smettiamo di lasciarci condizionare dall’appartenenza politica, smettiamo di essere gli ultrà di questi ridicoli cialtroni furbettini.