Il clamoroso scandalo Volkswagen, dati truccati sull’emissioni inquinanti delle sue vetture, smonta di fatto un caposaldo delle credenze italiane: quello di essere i maestri delle truffe.
Oltre a tante caratteristiche buone, inventiva, intraprendenza, gusto, talento ecc. ec. noi italiani pensiamo di eccellere anche nelle settore furbate. Un dato che abbiamo nel dna consiste nel considerare i tedeschi come popolo ligio alle regole, alle normative, per nulla disposto a concessioni, quelle che invece sono pane quotidiano da noi, regole ad elastico, aggiramento di norme, ecc. ecc. insomma il classico luogo comune: tedesco preciso e italiano furbetto.
Ora, di fronte a questo scenario che si sta svelando, noi italiani ci accorgiamo bruscamente di essere piccoli anche in questo brutto campo. La loro truffa è di dimensioni spaventose, mondiale, le nostre al confronto sembrano quelle di Totò e Peppino, appalti, tangenti, mazzette, raccomandazioni sembrano all’improvviso affarucci di bottega.
Ci hanno tolto anche questo pseudovanto…….
maldito aleman.